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Eurovision 2019 ai nastri di partenza, per l’Italia c’è Mahmood

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41 Paesi si sfidano a colpi di note all’Eurovision Song Contest, il festival musicale che quest’anno si svolge all’Expo di Tel Aviv, in Israele in onore della vittoria di Netta Barzilai, che l’anno scorso ha vinto il concorso con la canzone “Toy”. L’Italia è rappresentata da Mahmood, vincitore della scorsa edizione del Festival di Sanremo, con il brano ‘Soldi’. Secondo la classifica stilata dall’OGAE, l’organizzazione internazionale che consiste in un network di oltre 40 fan club del Contest di vari Paesi europei e non, il favorito alla vittoria è proprio il rappresentante italiano. I bookmaker smorzano l’entusiasmo e danno la vittoria dell’Italia a 15 volte la scommessa (stessa quota anche per la maltese Michela e l’australiana Kate Miller-Heidke). L’Olanda, con il cantautore Duncan Laurence, è favorita a 3,25, poi seguono lo svedese John Lundvik a 5,00 e lo youtuber francese Bilal Hassani a 7,00. 

Dove vederlo
L’Eurovision Song Contest è l’evento non sportivo più seguito al mondo. Le prime due semifinali andranno in onda rispettivamente il 14 e il 16 maggio, alle 21 su Rai 4, mentre alle 20:35 di sabato 18 maggio, la finale sarà trasmessa su Rai 1. Dal 2016 è possibile seguire l’Eurovision Song Contest sul canale ufficiale YouTube dell’evento, al quale si collegano milioni di persone. Lo slogan della 64esima edizione, condotta quest’anno da Bar Refaeli ed Erez Tal, è “Dare to dream” (“Osa sognare”). 

Il regolamento
Dal 2008 il regolamento prevede due semifinali, della durata di due ore, dalle quali sono escluse Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito (definite le Big Five) e il paese ospitante, che hanno il diritto di accedere direttamente alla fase finale. Alla finale accedono 26 cantanti che si esibiranno in un arco di tre ore. Il conteggio dei voti avviene in diretta, a differenza delle semifinali. Una volta scelto il vincitore, il cui Paese ospiterà la manifestazione l’anno seguente, quest’ultimo viene premiato dal vincitore dell’edizione precedente. Al termine delle esibizioni, il pubblico ha a disposizione 15 minuti per votare la canzone preferita. Nelle semifinali, possono votare soltanto i paesi coinvolti nella manifestazione, oltre che due o tre delle Big Five, mentre nella finale tutti hanno diritto al voto. Una clausola prevede che non si possa televotare il cantante che rappresenta il proprio Paese. Nel 2019, sono 41 gli Stati che partecipano all’Eurovision: Albania, Armenia, Australia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bielorussia, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Malta, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria.  Nato negli anni ’50, l’Eurovision Song Contest aveva come obiettivo quello di unire diverse nazioni con un tema comune, ovvero la musica. Prendendo come spunto proprio il Festival di Sanremo, è stato organizzata a Lugano in Svizzera la prima edizione: era il 24 maggio 1956 e parteciparono sei paesi, Italia, Paesi Bassi, Svizzera, Belgio, Germania Ovest, Francia e Lussemburgo. Con il passare degli anni, furono tanti i paesi che decisero di aderire alla manifestazione canora, così come alcuni, nel corso del tempo, hanno deciso di farsi da parte, da Andorra alla Bosnia ed Erzegovina, passando per Bulgaria, Liechtenstein, Lussemburgo, Monaco, Slovacchia, Turchia e Ucraina. 

L’Italia all’Eurovision
Nonostante l’Italia appartenga alle cosiddette Big Five, essendo tra i Paesi fondatori della kermesse, ha conquistato soltanto due volte la vittoria. La prima volta nel 1964 con Gigliola Cinquetti che cantò “Non ho l’età (per amarti)” e la seconda, 26 anni dopo, con Toto Cutugno che nel 1990 trionfa con “Insieme”. Dopo aver interrotto la partecipazione al concorso dal 1997 al 2011, l’Italia è tornata a gareggiare conquistando sei volte la Top Ten con due podi, nel 2011 e 2015. Il grande ritorno c’è stato con Raphael Gualazzi e il suo brano “Madness of Love”, arrivato secondo dietro all’Azerbaijan. Nel 2012 Nina Zilli ha portato “L’amore è femmina” (9  posto), mentre nel 2013 Marco Mengoni si è esibito sulle note della sua “L’essenziale” (7  posto). Nel 2014 è stata la volta di Emma con “La mia città”, che si è piazzata alla posizione più bassa mai registrata dall’Italia, ovvero la 21 . Nel 2015, Il Volo con “Grande amore” hanno sfiorato la vittoria (primi al televoto e terzi nella classifica finale). Nel 2016 Francesca Michielin ha cantato “Nessun grado di separazione” (16  posto). Nel 2017, Francesco Gabbani si è esibito sulle note di “Occidentali’s karma”, da vincitore annunciato fermandosi però solo al sesto posto. L’anno scorso, il duo Ermal Meta-Fabrizio Moro con “Non mi avete fatto niente” si è aggiudicato la quinta posizione. Tra i nostri podi più interessanti ci sono le terze posizioni di Domenico Modugno con “Nel blu dipinto di blu” nel 1958, Wess e Dori Ghezzi con “Era” nel 1975, e Umberto Tozzi e Raf con “Gente di mare” nel 1987.

Numeri
Il Paese che ha vinto di più l’Eurovision è l’Irlanda, che ha trionfato ben 7 volte, seguito dalla Svezia che ha vinto sei volte, di cui la prima con “Waterloo” degli Abba. Tra il 1966 e il 1973 e tra il 1977 e il 1998, i paesi in gara potevano cantare canzoni esclusivamente nella loro lingua madre, mentre adesso è possibile scegliere. L’inglese è la lingua nella quale sono state cantate più canzoni vincitrici, ben 32, mentre il francese è stato scelto da 14 vincitori. 

L’ospite più attesa
La pop star Madonna parteciperà alla finale dell’Eurovision Song Contest dove interpreterà due canzoni. Una dovrebbe essere tratta dall’album “Madame X” in uscita a giugno, l’altra “Like A Prayer”. Non è escluso che nella sua permanenza in Israele, Madonna possa incontrare il premier Benyamin Netanyahu e sua moglie Sarah.

(Fonte RAI)