Mille miliardi di lire nelle tasche degli imprenditori del Nord Italia, che crearono le zone industriali nell’area di Salerno che fu colpita nel “terremoto dell’Ottanta”. Il cratere salernitano, che comprende i Comuni di Buccino, Contursi Terme, Palomonte ed Olivetro Citra fu caratterizzato da un fenomeno di industrializzazione, che vide l’insorgere di imprese fantasma che durarono un quinquennio; e proprio di cinque anni era il tempo dell’obbligo fissato dall’art. 32 della legge 219 del 1981.
L’Osservatorio sul doposisma, istituito dalla Fondazione Mida, nel 2011 pubblicò un rapporto nel quale vennero menzionati i fondi elargiti a favore di queste imprese. Nei quattro Comuni, ai confini dell’Irpinia, era stato prevista la costruzione di ben sessantanove imprese che avrebbero dovuto garantire sviluppo e circa tremilaquattrocento posti di lavoro. Purtroppo, però, le vicende hanno preso una piega differente.