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La Fondazione Rachelina Ambrosini: la voce del silenzio

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rachelina-ambrosini-bussola24Guerre, terrorismo, straordinari eventi atmosferici. Bambine inconsapevoli kamikaze in Siria, Kenya, Nigeria. Bambini uccisi per motivi religiosi in Pakistan, India, Afghanistan. Le alluvioni nelle Filippine.

Acqua, ambiente e impianti igienici. 

Nei paesi in via di sviluppo:
– 980 milioni di bambini non possono usufruire di servizi igienici.
– oltre 125 milioni di bambini sotto i 5 anni non utilizzano fonti diacqua potabile.
– oltre 600 milioni di bambini sono costretti a vivere in abitazioni in cui si ammassano oltre cinque persone per stanza o che hanno il pavimento di terra. I bambini che vivono in zone rurali hanno più probabilità di vivere in queste condizioni.
– un bambino su quattro al mondo non conosce cosa sia la televisione, il telefono, un computer.

Quanto riportato erano gli obiettivi di sviluppo del terzo millennio, stabiliti dalle Nazioni Unite per il 2015.
Controcorrente.
“Ogni giorno ci dedichiamo a far nascere tanti bambini nelle migliori
condizioni possibili, li aiutiamo a crescere, garantiamo loro la scuola, cerchiamo di proteggerli con una buona prevenzione ed educazione sanitaria. Cosa abbiamo incontrato negli ultimi dieci anni, in giro per il mondo, è facile immaginarlo. Tanta sofferenza insieme a tanta umanità e tante cose ancora da realizzare. Ciò che presentiamo è un focus su quanto non è stato fatto per l’infanzia che soffre nel mondo. Impegni disattesi dai grandi verso milioni di piccoli in attesa e di mamme per una vita in attesa. Quanto tempo dobbiamo ancora aspettare?”

Tommaso Maria Ferri 

presidente della Fondazione Rachelina Ambrosini 

Report a cura della Fondazione Rachelina Ambrosini presentato il 27 maggio 2015.

“Più una popolazione è povera, più ha tendenza ad avere molti figli che possono contribuire a mantenere le famiglie. Più una popolazione è povera, più è analfabeta, in quanto i bambini, costretti a lavorare, non vanno a scuola. E più una popolazione è analfabeta, più rimane nel sottosviluppo e nella povertà”. 

Nazar Alì Sohall, Pakistan.

Il 20 novembre 1989 a New York venne approvata la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Entrata in vigore il 2 settembre 1990, l’Italia ratificò la Convenzione il 27 maggio 1991.

Parlare di bambini è un girotondo dove sono solo gli adulti a cadere per terra. 

Mortalità infantile, povertà e fame.
Quasi 10 milioni di bambini muoiono ogni anno prima di compiere i 5 anni – oltre 25.000 ogni giorno – e la maggior parte per cause che si potrebbero facilmente prevenire. Quasi il 40% di loro muoiono nel primo mese di vita. Più del 30% dei bambini nei paesi in via di sviluppo vive con meno di un dollaro al giorno; anche nel mondo industrializzato un bambino su sei vive al di sotto della soglia di povertà. 140 milioni di bambini sotto i 5 anni nel mondo in via di sviluppo – uno su quattro – sono malnutriti.
Aids, malaria e altre malattie, ebola
L’Africa Sub Sahariana è la regione più colpita con 10 milioni di giovani (al di sotto dei 18 anni) e 2 milioni di bambini che vivono con l’HIV/AIDS. Più di 15 milioni di bambini hanno perso uno o entrambi i genitori a causa dell’HIV/AIDS. Nell’Africa Sub Sahariana, la malaria uccide un bambino ogni 30 secondi.
Istruzione e uguaglianza di genere
95 milioni di bambini in età di scuola primaria non ricevono alcuna
istruzione; oltre la metà di esse sono bambine. 75 milioni di bambini in età di scuola primaria abbandonano gli studi. Circa un terzo dei paesi e territori ancora è lontano dall’obiettivo della parità di genere nell’istruzione primaria. La disuguaglianza di genere nella scuola elementare è più alta in Africa Sub Sahariana, Asia Meridionale e Nord Africa. 9 ragazzi su 100 (tra i 15 e 24 anni) sono analfabeti; per le ragazze il rapporto è di 15 su 100. Ogni anno di scuola in più aumenta la retribuzione economica individuale di almeno il 10%, sia per gli uomini che per le donne (media a livello mondiale).

Salute materna
Ogni anno nel mondo oltre 500.000 donne muoiono nel mondo in seguito a complicazioni dovute alla gravidanza o al parto. 280.000 nella sola Africa Sub Sahara – 1 ogni 22 – nei paesi industrializzati il fattore rischio è di 1 su 8.000.
Abusi e sfruttamento
Ogni anno circa 50 milioni di neonati non vengono registrati all’anagrafe – circa il 40% di tutti i neonati nel mondo. Si stima che 158 milioni di bambini siano impegnati nel lavoro minorile. Ogni anno circa 1,5 milioni di bambini sono vittime del traffico di minori. Circa 2 milioni di bambini (soprattutto bambine) sono sfruttati ogni anno nell’industria miliardaria del sesso, soprattutto a fini di prostituzione e pornografia. Il matrimonio precoce priva le bambine di istruzione e minaccia la loro salute e le loro vite. Questa pratica tradizionale è molto diffusa nell’Asia meridionale e nell’Africa sub sahariana; in Medio Oriente e Nord Africa il matrimonio è contratto all’età della prima adolescenza o subito dopo. Oltre 2 milioni di bambini sono morti a causa dei conflitti armati durante la prima decade di questo secolo. Almeno 6 milioni sono stati feriti in modo grave o sono rimasti disabili. Almeno 100 milioni di donne e ragazze hanno subito una qualche forma di mutilazione genitale e di conseguenza si trovano ad affrontare continui problemi di salute, incluso il rischio di morire o rimanere disabili in seguito ad un parto.
Circa 20 milioni di bambini sono stati costretti ad abbandonare le loro case a causa di un conflitto e della violazione dei diritti umani, e vivono nei campi profughi dei paesi vicini o sono sfollati all’interno dei confini dello stesso paese: Siria, Myanmair, e quanto accade ogni giorno nel Mar Mediterraneo