
Si allarga l’inchiesta della Procura di Salerno sulle Fonderie Pisano. Dopo i sette avvisi di garanzia notificati a fine giugno dal Nucleo ecologico dei carabinieri a imprenditori e tecnici, e dopo gli altri otto che giovedì pomeriggio sono stati recapitati dalla polizia giudiziaria a dipendenti dell’Arpac (tre dirigenti e cinque impiegati), i riflettori degli inquirenti si stanno orientando adesso su Comune e Asl. A riferirlo, oggi, il quotidiano La Città di Salerno. Secondo le indiscrezioni sono nel mirino i pareri che sia l’Amministrazione comunale sia l’Azienda sanitaria hanno fornito nel corso della procedura autorizzativa. Un iter complesso – racconta il quotidiano salernitano – svoltosi in parte in conferenza di servizi, che dopo un primo sequestro permise all’impianto di andare avanti con un’Aia (autorizzazione integrata ambientale) che secondo la Procura non doveva essere concessa e che comunque non sarebbe stata rispettata.