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Accorsi alla masterclass del GFF: “Non farò il regista, ce ne sono tanti in giro di altissima qualità”

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L’attore bolognese incontrerà i giffoners per una masterclass sul mondo del cinema e dell’acting, forte delle sue esperienze e dei numerosi premi ricevuti in carriera.

Stefano Accorsi comincia la sua carriera diplomandosi alla scuola di Teatro di Bologna nel 1993 continuando gli studi nella Compagnia del teatro Stabile dell’Arena del Sole con cui recita in diversi spettacoli classici da Pirandello a Goldoni.

Reso popolare da uno spot pubblicitario di un gelato nel 1994, si consacra nel mondo del cinema con Radiofreccia, L’Ultimo bacio, Baciami Ancora, Saturno Contro, Le Fate Ignoranti e nelle serie tv con Come Quando Fuori Piove, Romanzo Criminale, The Young Pope, 1992-1993-1994 (trilogia trasmessa da Sky Italia e da lui ideata).

Nella 49a edizione del Giffoni Film festival sarà prima ospite della Masterclass Cult sul mondo del cinema e poi sfilerà sul blue carpet per le foto di rito.

Non manca sicuramente la menzione al suo nuovo film con Ferzan Ozpetek, in uscita il prossimo 28 Novembre in tutte le sale:

“E’ interessante il suo metodo, lui prima di proporti una parte deve esserne sicuro, non viene da me con una sola idea ma solo con sicurezze. Lui è un fuoriclasse, una persona molto intelligente come idee, come tutto, spesso i problemi, quei paletti sono utilissimi per l’utilità di un film e lui è per questo che è uno dei migliori, sa porsi le giuste domande.
Il periodo per uscire è perfetto. Secondo me la cosa bella del film è un sogno realizzato di Ozpetek, un sogno vero, di questi due bambini che vengono adottati e allontanati da una famiglia arcobaleno famiglia, si parla di due gay in profonda crisi di relazione dopo 15 anni, Ferzan qui ha la forza di conoscere quel mondo, con il suo humor ed intelligenza non va sugli stereotipi, a lui piace sorprendere. Il senso è che la famiglia è un posto dove c’è amore, non mi interessa personalmente di quale sesso, basta che sia amore, frase fatta o meno è la realtà delle cose”.

Nota di merito per l’attore è il poter scegliere il prossimo personaggio da interpretare, un lusso non per tutti:

“E’ difficile scegliere in questo periodo storico che film fare, perché le scelte si fanno con l’istinto ma è chiaro anche in che posizione uno si trovi, poter scegliere che film fare è un lusso. Anche un film dai grandi incassi è imprevedibile per un attore o un regista”.

Grande attesa anche per il terzo ed ultimo capitolo della serie 1994 (a chiusura di 1992 e 1993) prodotta da Sky Italia e da lui ideata:

“1992 è stata una lavorazione lunga e complessa, all’inizio ero partito dall’idea di fare un’opera televisiva su Berlusconi ma Sky non esisteva ancora e non ho potuto realizzarla. Si tratta di raccontare una storia vertiginosa dell’uomo, si parla di Silvio berlusconi, un bambino nato da genitori normali che diventa presidente del consiglio e uomo più ricco d’Italia. Poi c’è anche la storia della seconda repubblica, tra personaggi di finzione e realtà in quei tre anni cardine e significativi. Ci è voluto tantissimo, per fortuna Sky cercava un format sulla politica e ci hanno creduto, dalla prima mail alla messa in onda sono passati cinque anni. 1992 ha funzionato all’estero e con un pubblico giovane, quel pubblico che non ha vissuto quegli eventi, è l’anno in cui Berlusconi va al potere (1994) nelle prime due stagioni si racconta la preparazione al finale che è la stagione più matura, efficace”.

Continuando sul personaggio di Berlusconi aggiunge:

“In tutta la serie l’approccio era quello di non far dire a Berlusconi “Mi consenta” altrimenti perdeva tutto il valore. In 1993 soprattutto, abbiamo raccontato la parte privata, la sua indecisione sulla sua discesa in campo, una forma inedita, se vogliamo, basata su testimonianze reali del suo aspetto che non ama mostrare: la discontinuità, l’insicurezza, la cupidigia, momenti inediti in cui si racconta un Silvio sorprendente. C’è anche in 1994. Paolo (Sorrentino) nei due film dedicato all’ex premier, fa un discorso diverso, sono sempre delle messe in scena dei personaggi, c’è la consapevolezza del pubblico che quel che si vede sullo schermo(uno dei pochi a riuscirci) è un inquadratura di Sorrentino”.

Nella fortunata serie Sky Accorsi interpreta lo sdottrinato dott. Leonardo Notte, persuasivo consigliere di Silvio berlusconi nella sua campagna elettorale.

“Innanzitutto è vivo (sorride), lui praticamente è morto nel finale di 1993 e contemporaneamente Silvio Berlusconi vince le elezioni con il 25% dall’idea di Leonardo Notte, è chiaro che sia l’uomo più vivo del mondo in 1994, non poteva mancare. Nelle prime stagioni lavora molto nella segretezza, in 1994 invece è come se non avesse più bisogno di fare finta, già era un personaggio liberatorio e ora lo è ancora di più. E’ il cattivo che prende potere, non il cattivo che prende la strada “buona”. Questo lo rende affascinante”.

Nel finale dichiara apertamente che non interpreterà il premier in The New Pope e che non ha ancora interessi nel mondo della regia:

“Non rifarò il presidente nella nuova stagione di The New Pope per un rimaneggiamento dei copioni fatto in un secondo momento. Onestamente non ho idea di fare il regista, ho lavorato con tanti bravi registi, non dico che non sarei in grado, ma mi chiedo: c’è bisogno di un altro regista che non si sa quanto sia bravo quando ci sono tanti registi che sono bravissimi?”.